Nel nostro paese la sicurezza antincendio è un’importante diritto dei cittadini ai quali viene riconosciuta la necessità di essere tutelati stabilendo un livello di sicurezza adeguato ed univoco su tutto il territorio nazionale.
Per alcune attività, che sono caratterizzate da un rischio di incendio più elevato, è necessario un controllo più stringente da parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che deve verificare e approvare quanto analizzato dal professionista antincendio.
Da questa necessità nasce la prevenzione incendi, che rappresenta una disciplina con la funzione di preminente interesse pubblico, diretta a conseguire, secondo criteri applicativi uniformi sul territorio nazionale, gli obiettivi di sicurezza della vita umana, di tutela dei beni e dell’ambiente. Tale obbiettivi sono raggiunti attraverso la promozione, lo studio, la predisposizione e la sperimentazione di norme, misure, provvedimenti, accorgimenti e modi di azione intesi ad evitare l’insorgenza di un incendio e degli eventi ad esso comunque connessi o a limitarne le conseguenze.
L’ampia disciplina della prevenzione incendi può essere affrontata attraverso due approcci:
– Approccio prescrittivo
– Approccio prestazionale (Fire Safety Engineering)
L’approccio prescrittivo si basa essenzialmente sulla verifica del rispetto delle disposizioni normative. Queste ultime rappresentano un modo per fissare i livelli di sicurezza oltre a fissarne i principi i progettazione.
L’approccio prestazionale va oltre l’applicazione delle sole norme e si basa sulla verifica del mantenimento delle prestazioni dell’oggetto dell’analisi. Questo è uno strumento più maturo che richiede la disponibilità di dati e strumenti sofisticati.
I due approcci di cui sopra non si contrappongono, bensì si supportano!